
Incentivi per la Transizione Energetica delle Imprese
Il 26 febbraio è stato approvato un decreto legge che introduce importanti incentivi per le imprese italiane, mirati a favorire la transizione energetica e l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili. Con l’esclusione delle biomasse e l’inclusione dei sistemi di stoccaggio, il piano Transizione Energetica 5.0 offre un’opportunità unica per le aziende di investire in beni materiali e immateriali nuovi, con caratteristiche 4.0, volti a migliorare l’efficienza energetica e ridurre i consumi. Questo decreto, noto come DL Porr 19/2024, è stato varato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e promuove la sostenibilità e l’efficienza nei processi produttivi.
Gli investimenti effettuati nel 2024 e 2025 possono usufruire di crediti di imposta crescenti in base al livello di riduzione dei consumi energetici raggiunto. Per qualificarsi, gli investimenti devono rispettare i parametri dell’Industria 4.0, essere interconnessi e garantire una riduzione minima del 3% dei consumi energetici della struttura produttiva o una riduzione del 5% dei consumi dei processi specifici interessati. Le percentuali di credito di imposta variano: 35%, 40% e 45% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro; 15%, 20% e 25% per investimenti tra 2,5 e 10 milioni di euro; e 5%, 10% e 15% per investimenti tra 10 e 50 milioni di euro. Il limite massimo annuale è fissato a 50 milioni di euro per ciascuna impresa per gli anni 2024 e 2025.
Questo bonus non è cumulabile con altri crediti di imposta come il credito 4.0 per beni materiali e immateriali o il credito per investimenti nella “Zes unica”. Tuttavia, potrebbe essere compatibile con gli incentivi del futuro FER X, ma sarà necessario attendere il testo definitivo per confermare tale compatibilità.
Incentivi per Impianti Fotovoltaici nella Transizione Energetica
Una novità significativa del decreto riguarda la maggiorazione del credito di imposta per gli impianti fotovoltaici. Gli investimenti in impianti con moduli fotovoltaici di fabbricazione europea, che soddisfano specifici requisiti di rendimento, sono fortemente incentivati. Gli impianti conformi ai requisiti dell’articolo 12 del DI 9 dicembre 2023 n.181 possono beneficiare di una maggiorazione del costo agevolabile fino al 120% o al 140%, coprendo quasi la metà del costo dell’impianto. Tuttavia, questi benefici sono subordinati al rispetto dei requisiti di rendimento e all’esecuzione di ulteriori opere di efficientamento energetico.
Questi incentivi rappresentano un’opportunità per le imprese di investire in tecnologie avanzate e sostenibili, ma la loro fruizione potrebbe non essere semplice. È necessario rispettare una serie di requisiti specifici e completare ulteriori opere di efficientamento energetico. Inoltre, poiché queste misure sono contenute in un decreto legge, potrebbero subire modifiche durante il processo di conversione in legge. Il focus del decreto è incentivare l’adozione di tecnologie avanzate per la produzione di energia rinnovabile e migliorare l’efficienza energetica delle imprese, contribuendo significativamente alla transizione energetica.

Requisiti e Formalità per il Credito di Imposta nella Transizione Energetica
Per accedere ai benefici del bonus Transizione Energetica 5.0, le imprese devono seguire un rigoroso iter burocratico. Entro il 1° aprile, un decreto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy dettagliarà le formalità necessarie. Le imprese devono effettuare una comunicazione preliminare al GSE, descrivendo i beni e il costo preventivato, e allegare un’attestazione “ex ante” sulla riduzione programmata dei consumi, rilasciata da un certificatore indipendente. Durante l’investimento, sono richieste comunicazioni periodiche sullo stato di avanzamento e una comunicazione finale con un’attestazione “ex post” sul raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Il decreto include esperti in gestione dell’energia (EGE) certificati secondo la norma Uni Cei 11339 e energy service company (ESCO) certificate secondo Uni Cei 11352 tra i soggetti abilitati a rilasciare le certificazioni necessarie. Inoltre, è necessaria una certificazione del revisore legale che confermi l’effettivo sostenimento delle spese agevolate. Le fatture e i documenti di acquisto devono riportare un richiamo alla norma agevolativa. Il credito di imposta non concorre alla formazione della base imponibile e può essere utilizzato in compensazione tramite F24 dal quinto giorno successivo alla comunicazione del GSE, fino al 31 dicembre 2025.
Eventuali eccedenze non utilizzate possono essere compensate nei cinque anni successivi in rate annuali di pari importo. Il credito di imposta non è cedibile né trasferibile, nemmeno all’interno del consolidato fiscale. Questo processo regolamentato rappresenta un passo significativo verso una maggiore trasparenza e controllo nella concessione degli incentivi, contribuendo a un futuro energetico più sostenibile e promuovendo la transizione energetica delle imprese italiane.